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SPORTELLO PSICOLOGICO

PROGETTO DI PSICOLOGIA SCOLASTICA

Premessa

Dall’anno scolastico 2021-2022, anche a seguito della pandemia, la Scuola ha valutato di avviare uno sportello permanente di psicologia scolastica, avvalendosi di un consulente esterno. E’ infatti necessario sostenere l’intervento educativo con strumenti e metodologie specifiche per rendere l’azione più incisiva e completa. La pratica psicologica con le sue peculiari modalità di affronto dei problemi, è un elemento importante nell’interpretazione e nella gestione delle difficoltà, delle sofferenze e del disagio. Nell’ambito scolastico il bambino può esprimere il suo disagio tra le righe di un racconto, nelle parole scritte male, in una lettura decisamente insufficiente rispetto alla media della classe.

Il crescente numero di bambini con disturbi di apprendimento evidenzia un’urgenza educativa nel saper cogliere e accogliere la domanda di senso, di affetto, di significato e di riconoscimento che ogni bambino porta con sé. Il bambino con difficoltà di apprendimento è innanzi tutto un individuo che ha una propria personalità, una complessità interna e delle dinamiche affettive che non possono e non devono essere .

L’attività si struttura in:

CONSULENZA ai coordinatori, insegnanti e Dirigente Scolastica

  • Consulenza, progettazione e realizzazione di attività di screening relativamente alla tematica dei DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) e dei BES (bisogni educativi speciali) operata attraverso l’utilizzo di adeguati strumenti di valutazione e con la partecipazione attiva al GLI.
  • Incontri di formazione docenti
  • Esposizione, analisi e discussione di casi problematici relativamente a presunti disturbi cognitivi (DSA) e/o del comportamento.
  • Consulenza su alunni che necessitano di interventi di sostegno e supporto psicologico e, se necessario, psicoterapeutico.

CONSULENZA a studenti e genitori

L’ambiente scolastico per le sue caratteristiche è un osservatorio privilegiato e un fondamentale luogo di prevenzione dove la tendenza al disagio e/o al disturbo si evidenzia sia nei rapporti che nell’impegno necessario ad affrontare lo studio.

  • Le difficoltà, se non condivise o taciute, possono rivelarsi una fonte di significativo disagio relazionale ed emotivo che va individuato e affrontato con metodo e con opportuni strumenti.
  • Spesso i ragazzi e le loro famiglie vivono il disagio psicologico senza avere la possibilità di rivedere criticamente il proprio percorso attraverso un lavoro di rivisitazione delle cause che l’hanno determinato perdendo, così, un’importante occasione di consapevolezza e di positività.
  • La consulenza psicologica (studenti/genitori) a queste condizioni può rappresentare un’importante offerta d’aiuto complementare e non sostitutiva dell’azione educativa della scuola e delle primarie figure di riferimento. 

GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE

La consulenza psicologica opererà inoltre all’interno del GLI apportando la propria specifica competenza in merito alle azione proprie del GLI:

  • Rilevazione dei BES presenti nella scuola;
  • raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere anche in funzione di azioni di apprendimento organizzativo in rete tra scuole;
  • focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi;
  • rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello d’inclusività della scuola;
  • elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l'Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico.

FORMAZIONE GENITORI

Essere genitori mette alla prova le motivazioni, le idealità, i “pensieri” con cui si concepisce l’esistenza. Il compito della scuola è educare la persona operando una continua sensibilizzazione sociale e culturale, nella ricerca e nella proposta di percorsi che costituiscano occasioni di riflessione e verifica per tutti. Si possono realizzare momenti formazione per i genitori su tematiche (orientamento scolastico, difficoltà di apprendimento, adozione e affido…) per ripensare criticamente alla relazione educativa con i propri figli.