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NAGAI (NYOKODŌ) L’uomo che portò la pace a Nagasaki (Teatro degli Scarrozzanti) - 21/12/2024

Un cristiano giapponese dopo lo scoppio della bomba atomica in cui ha perduto la moglie rianima la nazione distrutta ricostruendo la propria vita e quella della città di Nagasaki. Nominato eroe del Giappone muore in odore di santità.
Attualità della storia
TAKASHI PAOLO NAGAI, radiologo giapponese sopravvissuto alla bomba di Nagasaki che le ha ucciso la moglie MIDORI, discendente dei cristiani nascosti, va a vivere in una capanna di 4 metri quadri (Nyokodo) e attraverso i suoi scritti, successi editoriali in Giappone, ricostruisce la città e rianima la nazione. Riconosciuto eroe nazionale dall’Imperatore Hirohito, visitato da un fiume di persone, non cessa di comunicare pace e perdono sino alla morte nel 1951.
 

I Promessi sposi con ironia (Teatro degli Scarrozzanti) 18/01/2025

Una lettura recitata per svelare un punto di vista originale dell’opera di Manzoni, per mettere in luce la sottile linea ironica che percorre tutto il romanzo. Vogliamo soffermarci su alcuni commenti che il narratore fa attorno alla narrazione, alla storia (quella particolare e quella universale) e su alcuni personaggi particolarmente significativi, con l’intento di far emergere dal testo stesso sagaci critiche sociali ed esilaranti sfaccettature comiche della realtà; e insieme a tutto questo, vogliamo mettere in luce tra le pieghe del romanzo (come della vita) il bisogno più umano di tutti: quello di essere guardati, quello di essere visitati da un bene che non si cura né dei nostri sforzi, così spesso involontariamente comici e grotteschi, né dei nostri meriti. I diversi brani sono recitati come fossero quasi pezzi di raffinato cabaret, che possono ricordare lontanamente due epigoni manzoniani come Walter Chiari o Giorgio Gaber. Insomma: una divertente riscoperta del testo piú famoso del maestro della lingua italiana.

FACTUM EST 08/02/2025

diGiovanni Testori con Andrea Soffiantini – Teatro Franco Parenti

Uno dei monologhi più intensi del teatro testoriano, la cui tensione linguistica è straordinariamente incarnata da Andrea Sof­ antini. È un testo che oggi verrebbe sicuramente contestato dagli antiabortisti eppure Factum est non è un monologo sull’aborto, è un monologo sulla vita. Era il 1980 quando Testori scrisse questo testo per un giovane Sof­ antini, s­ dando con questa scommessa la scena italiana. È parola che prende vita a poco a poco, fragile e potente e che, incalzando il cuore dello spettatore, sa dar voce e corpo allo scandalo del dolore umano. La parola di chi non vedrà mai la luce s’incarna e si allarga ­ no a elevarsi a grido universale, a interrogazione sul senso della fatica e del dolore, a indagine in- ­ ammata sulla libertà dell’uomo.

 

DELITTO&CASTIGO di Fëdor Dostoevskij compagnia di Francesco Giuffré 15/03/2025

“Raskolnikov, il protagonista del romanzo, è un uomo "nudo" e vulnerabile, che vuole lottare contro quello che pare il suo fallimentare destino credendosi un uomo forte, superiore, un uomo che può arrogarsi il diritto di cambiare la sua vita e la sua sorte.
Raskolnikov pensa di poter trascendere il limite morale comune uccidendo e derubando una vecchia usuraia, per aiutare se stesso e gli altri.
La storia del fallimento, del castigo che segue al delitto, ma soprattutto del distruttivo senso di colpa che non può essere alleviato e neppure superato.
E' sostanzialmente il dramma che scaturisce dalla consapevolezza di essere soltanto uno dei tanti uomini che si affannano nel mondo per poi scomparire senza lasciare traccia.”
L’eterno dolore sarà però non solo il senso di colpa, ma anche la consapevolezza di essere uno dei tanti uomini che scomparirà dal mondo senza lasciare traccia del suo passaggio.
Il protagonista commette l’omicidio nella convinzione di poter superare il proprio senso di colpa, ma sarà proprio la coscienza ad essere il suo castigo. Travalicare la morale comune è possibilità di un superuomo, cosa che Raskolnikov capisce di non essere.
L’unica strada per la salvezza resta però il più potente tra i sentimenti umani: l’amore.